Il potere dei più buoni – Sonia Savioli

Bologna, 19 gennaio 2019

Sono circa 50.000 le organizzazioni non governative che svolgono attività a livello internazionale. Nel 2012, si calcolava che l’ammontare del denaro che esse utilizzano superasse i 1.100 miliardi di dollari. Le 36 fondazioni “caritatevoli” più ricche del mondo, fra le quali 23 sono statunitensi, hanno una dotazione complessiva di oltre 300 miliardi; la sola Open Society di George Soros, che non fa parte di queste 36 più facoltose, avrebbe elargito 11 miliardi di dollari in ventiquattro anni. La storia del dominio economico, politico e culturale ha visto per secoli la Chiesa protagonista e i suoi missionari come emissari di Paesi e popoli conquistatori. Al posto loro oggi, nell’epoca del capitalismo fattosi globale, sempre più troviamo i “filantropi”, cioè vere e proprie aziende che non amano farsi chiamare tali ma fondazioni benefiche, organizzazioni no profit, organizzazioni non governative (ONG): i “missionari” dell’Occidente post-industrializzato. A parte quella di fare denaro, il capitalista non ha infatti più alcuna vocazione. Non è un produttore di merci, legato a certi tipi di materiali, strumenti, tecniche e conoscenze, ma piuttosto un nomade che esplora territori per trovare dove è più redditizio “investire”, un avventuriero che crea mercati dal nulla, servendosi di mode e bisogni indotti e anche creando il bisogno mediante la destrutturazione delle economie locali. Terre, acque, foreste, sottosuoli, i paesaggi e persino i sentimenti umani diventano merci, che possono essere commercializzate e scambiate. E’ questo il “lavoro” del capitalista e dei suoi satelliti. E tra questi ultimi ci sono anche buona parte delle organizzazioni “filantropiche”, che svolgono il compito di preparare il terreno al “mercato” in molteplici modi e funzioni. La scrittrice e giornalista Sonia Savioli, autrice di “ONG. Il cavallo di Troia del capitalismo globale”, edito da Zambon, è nata a Milano nel 1951, in un vecchio quartiere del centro storico pieno di immigrati, da padre veneto e madre pugliese. Dopo aver studiato lingue, ha fatto la commessa, la dimafonista, l’impiegata, la traduttrice, la fotografa. Nel 1987 si trasferisce in campagna e da allora, insieme a marito e figlio, coltiva un piccolo podere sulle colline tra Siena e Firenze. E scrive. Altri suoi libri pubblicati sono: “Campovento” (ed. Santi Quaranta); “Slow life. Del vivere lento, sobrio e contento” (Iacobelli ed.); “Alla città nemica. Diario di una donna di campagna” (Edizioni per la Decrescita Felice); “Il gallo di Misme. Fiabe chiantigiane”, “Brumba sull’albero”, “Il possente coro” (ed. Era Nuova); “Scemi di guerra. Ascesa, apoteosi, marasma e fine della società di guerra e progresso” (ed. Punto Rosso), “La vita sacra” (La Città del Sole ed.). I suoi articoli appaiono su http://www.ilcambiamento.it/.

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