La Solitudine della Democrazia: intervento di José Eduardo Cardozo
Vi proponiamo un fondamentale intervento di José Eduardo Cardozo, ex Ministro della Giustizia durante il governo di Dilma Rousseff, nonché suo avvocato nel processo d’impeachment.
La conferenza, tenuta il 27 gennaio scorso all’Università del Salento, è una brillante esposizione sull’ordinamento giuridico brasiliano e un’esauriente spiegazione sulla pretestuosità delle accuse che sono state mosse a Dilma per poterla rimuovere da Capo dell’Esecutivo.
In altre parole, Cardozo ci spiega tecnicamente perché in questo caso sia molto appropriato parlare di colpo di stato parlamentare.
Ma, oltre a ciò, segnaliamo, verso la fine del suo intervento, una dichiarazione esplosiva, anche se fatta diplomaticamente e senza alcuna enfasi, che riguarda il Ministro della Corte Suprema Teori Zavascki, morto nel gennaio scorso in uno strano “incidente” aereo.
Zavascki era stato nominato Ministro della Suprema Corte da Dilma, ma sembrava non avere posizioni di parte a favore del Partito dei Lavoratori. Per esempio, nel maggio 2016, rispose negativamente alla richiesta del governo, sostenuta dalle motivazioni che qui Cardozo ben ci illustra, di annullare il processo d’impeachment contro la Presidente, e determinò invece che il Senato procedesse con la votazione per l’allontanamento temporaneo di Dilma.
Tuttavia, ci sono voci secondo le quali, in tempi recenti e dopo l’incriminazione del presidente della Camera Eduardo Cunha e di molti dei promotori dell’impeachment, sembra che Zavascki si stesse orientando ad accogliere il rilievo costituzionale presentato da Cardozo, e ad esaminare gli atti del processo d’impeachment, con la possibilità di annullarne la sentenza.
Beto Almeida, giornalista e membro direttivo di Telesur, scrive in un suo articolo intitolato “Il Sacro Diritto di Sospettare”: “La morte del Ministro Teori Zavascki può essere una svolta radicale nella politica brasiliana, perché stava nelle sue mani la decisione di aprire un’investigazione su molti politici del PMDB [partito di Michel Temer] e del PSDB [partito di Aécio Neves, avversario di Dilma nelle elezioni 2014].”