In Etiopia, culla dell’umanità, venne scoperto lo scheletro più completo di un antenato umano antico, un australopiteco di oltre 3,2 milioni di anni. Lucy, conosciuto in Etiopia come Dinqinesh, in lingua amharica significa “sei meravigliosa”. Nel 2015 il FMI inserì l’Etiopia nella lista delle cinque economie con i tassi di crescita più elevati al mondo. Tuttavia, il PIL del Paese, nonostante la crescita tra il 2005 e il 2016 a tassi medi annui di oltre il 10%, oggi sfiora i soli 783 $ pro capite. L’obiettivo di Addis Abeba è attrarre investimenti stranieri per creare il “Made in Etiopia” e aumentare così il fatturato delle esportazioni di abbigliamento, grazie anche ai livelli salariali di base, inferiori a quelli di qualunque altro Paese produttore di abbigliamento. 80 le multinazionali che operano nel nuovo distretto tessile di Hawassa. Ma la maggioranza della popolazione nel Paese più grande del Corno d’Africa vive in contesti rurali. Qui sono i bambini a lavorare nei telai manuali, con le loro piccole mani, in abitazioni fatte di paglia e fango, mentre le madri vanno in cerca di cibo e di acqua. Dato l’alto tasso di povertà, la crescita demografica si associa al fenomeno dell’urbanizzazione, che alimenta marginalizzazione, discriminazioni e tensioni. I bambini di strada sono già parte integrante del processo di urbanizzazione. Qui Lucy, nel XXI-esimo secolo, dopo oltre tre milioni di anni, ha definitivamente perso la sua bellezza “meravigliosa”. A cura di Margherita Furlan Editing Francesca Mallozzi Una produzione Cometa Associazione per PANDORA TV Tratto da: https://revoluzione.unoeditori.com/etiopia-lucy-e-rimasta-senza-i-diamanti-dal-nuovo-schiavismo-allo-sfruttamento-minorile/

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