Evento organizzato da Università del Salento, Città di Casarano, La Busacca. 8 maggio 2015. Casarano (Lecce)
Read more“LABORATORIO GRECIA” è un viaggio che attraversa la Storia greca ed europea passata e recente: dalla seconda guerra mondiale alla crisi che viviamo. Un documentario di Storia e di tante storie. – Sito web dedicato (sceneggiatura/bibliografia/sitografia +extra): www.labgreece.org – Ufficio Stampa: info@labgreece.org – FB: @labgreece link al documentario integrale: https://comedonchisciotte.org/laboratorio-grecia-il-film/ — Una produzione no profit […]
Read moreUn ritratto dell’Iran, del suo orgoglio, della sua sofferenza, delle sue contraddizioni. E della violenza dell’Occidente.
Read moreCosa significa essere minoranza linguistica in Lettonia. E come in Lettonia si violano i diritti umani nel silenzio complice dell’Unione Europea Un film di Andrej Jakovlev tradotto per PandoraTV da Grigori Gerenstein e revisionato da Giulietto Chiesa
Read moreletto da Roger Waters un film tratto dalla lettura integrale del libro GAZA - RESTIAMO UMANI scritto da Vittorio Arrigoni. Pandora TV trasmette in 19 puntate “Stay Human – The Reading Movie” , un film di Fulvio Renzi, con la regia di Luca Incorvaia, tratto dalla lettura integrale del libro “Gaza – Restiamo Umani” scritto da Vittorio Arrigoni (1975 – 2011), diario giornaliero dei 22 giorni di massacro avvenuto durante l’operazione militare ‘Piombo Fuso’, sferrata dal governo israeliano contro i civili della striscia di Gaza, tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009, in cui morirono più di 1200 civili e oltre 400 bambini furono assassinati. Il film, narrato seguendo i capitoli del libro, è stato girato alla prima lettura per mantenere l’empatia e la forza espressiva di ogni protagonista. Vittorio Arrigoni, volontario dell’International Solidarity Movement, assisteva negli ospedali e sulle ambulanze a soccorrere la popolazione di Gaza, vittima di un bombardamento senza precedenti e contro ogni convenzione internazionale, in cui furono distrutti ospedali, scuole, moschee e abitazioni civili. Vittorio Arrigoni ci ha lasciato l’unica testimonianza al mondo, scritta giorno dopo giorno, dell’intera offensiva e costituisce il documento storico di un crimine contro l’umanità. Tra i protagonisti alcune delle più autorevoli eminenze accademiche e culturali in difesa dei Diritti Umani come Stéphane Hessel, Noam Chomsky, il premio Nobel per la pace Mairead Corrigan Maguire, Roger Waters, Moni Ovadia, Don Andrea Gallo e molti altri.
Read morea cura di Margherita Furlan editing Stefano Citrigno "… Un cavo si è spezzato sulle pendici del Cermis, una ferita dentro al cuore, cuore di un popolo sovrano chissà cos’hanno pensato mentre stavano cadendo, chissà se hanno capito che tutto stava finendo. Rossa la neve del Cermis, è grande la rabbia dentro me…” Venti vittime. Nessun ferito o sopravvissuto. Alle 15.13 del 3 febbraio 1998 un aereo della marina militare americana trancia i cavi della funivia del Cermis, in Val di Fiemme, e fa precipitare nel vuoto una cabina. L’aereo era decollato dall’aeroporto militare di Aviano, in quegli anni utilizzato come punto di appoggio per le esercitazioni che si svolgevano durante la guerra in Kosovo. I marines furono processati negli Stati Uniti, da un tribunale militare. Tutti assolti.
Read moreA cura di Margherita Furlan editing Stefano Citrigno 144 anni fa, il 1 febbraio 1876, gli Stati Uniti d’America dichiararono guerra ai Sioux che non accettarono di trasferirsi nelle riserve, abbandonando i territori dov'era stato scoperto l’oro. Black Hills, il cuore del territorio Lakota. L'inizio del massacro culminato a Wounded Knee. Sul finire del dicembre 1890, la tribù di Miniconjou guidata da Piede Grosso, appresa la notizia dell'assassinio di Toro Seduto, partì dall'accampamento sul torrente Cherry, sperando nella protezione di Nuvola Rossa. Il 28 dicembre furono intercettati dal Settimo Reggimento, che aveva l'ordine di condurli in un accampamento sul Wounded Knee: 120 uomini e 230 tra donne e bambini furono portati sulla riva del torrente, circondati da due squadroni di cavalleria e trucidati. «Brillava il sole in cielo. Ma quando i soldati abbandonarono il campo dopo il loro sporco lavoro, iniziò una forte nevicata. Nella notte arrivò anche il vento. Ci fu una tempesta e il freddo gelido penetrava nelle ossa. Quello che rimase fu un unico immenso cimitero di donne, bambini e neonati che non avevano fatto alcun male se non cercare di scappare via». Nel 1888 invitò i Gesuiti a creare una scuola per i bambini Lakota nella riserva indiana, una scelta necessaria per mantenere il legame degli Indiani con la loro terra. Pochi anni prima il governo aveva cercato di obbligare i bambini a frequentare una scuola “bianca” per essere “civilizzati” con risultati disastrosi per la cultura indiana. I Sioux sono la principale tribù indiana degli Stati Uniti, 25.000 persone. Ora vivono in riserve nei loro antichi territori. Continuare a raccontare la loro storia è un modo per non dimenticare di cosa è stato capace l'uomo nel corso della storia e fare in modo che episodi simili non si ripetano.
Read moreLa storia dell’ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà di Roma, dagli anni della sua costruzione fino alla definitiva chiusura nel 1999, Un dialogo drammatico sulla realtà dei luoghi deputati alla cura delle cosiddette «devianze», attraverso il racconto dell’infermiere Adriano Pallotta degli psichiatri Massimo Marà e Tommaso Poliseno ed ex-degenti a confronto. Italia, 2004 dur: 37' -documentario- info: videokap@libero.it
Read moreIn Etiopia, culla dell’umanità, venne scoperto lo scheletro più completo di un antenato umano antico, un australopiteco di oltre 3,2 milioni di anni. Lucy, conosciuto in Etiopia come Dinqinesh, in lingua amharica significa “sei meravigliosa”. Nel 2015 il FMI inserì l’Etiopia nella lista delle cinque economie con i tassi di crescita più elevati al mondo. Tuttavia, il PIL del Paese, nonostante la crescita tra il 2005 e il 2016 a tassi medi annui di oltre il 10%, oggi sfiora i soli 783 $ pro capite. L’obiettivo di Addis Abeba è attrarre investimenti stranieri per creare il “Made in Etiopia” e aumentare così il fatturato delle esportazioni di abbigliamento, grazie anche ai livelli salariali di base, inferiori a quelli di qualunque altro Paese produttore di abbigliamento. 80 le multinazionali che operano nel nuovo distretto tessile di Hawassa. Ma la maggioranza della popolazione nel Paese più grande del Corno d’Africa vive in contesti rurali. Qui sono i bambini a lavorare nei telai manuali, con le loro piccole mani, in abitazioni fatte di paglia e fango, mentre le madri vanno in cerca di cibo e di acqua. Dato l’alto tasso di povertà, la crescita demografica si associa al fenomeno dell’urbanizzazione, che alimenta marginalizzazione, discriminazioni e tensioni. I bambini di strada sono già parte integrante del processo di urbanizzazione. Qui Lucy, nel XXI-esimo secolo, dopo oltre tre milioni di anni, ha definitivamente perso la sua bellezza “meravigliosa”. A cura di Margherita Furlan Editing Francesca Mallozzi Una produzione Cometa Associazione per PANDORA TV Tratto da: https://revoluzione.unoeditori.com/etiopia-lucy-e-rimasta-senza-i-diamanti-dal-nuovo-schiavismo-allo-sfruttamento-minorile/
Read moreIl caso degli impianti idroelettrici Gibe fornisce interessanti spunti di riflessione sullo stato allarmante della cooperazione italiana, sulla debolezza delle istituzioni europee, sul connubio di interessi tra Paesi dalla democrazia difettosa o poco trasparente (in Etiopia come in Italia), e solleva al tempo stesso molte domande sull’operato delle nostre aziende nei Paesi africani. Poco importano le forti limitazioni dei diritti civili imposte dai governi etiopi; intorno alla Salini e alla storia di Gibe e delle altre dighe africane si muove evidentemente, come in una sorta di scatole cinesi, un indotto di società italiane, e non solo, che si scambia contratti, consulenze, appalti, personale. La diga più grande d’Africa, Gibe III, è stata completata e il governo etiope ha iniziato a riempire il bacino della diga nel 2015, mettendo così fine alle esondazioni naturali del fiume Omo. Nello stesso anno non sono state rilasciate esondazioni artificiali, mentre quelle rilasciate nel 2016 sono state troppo ridotte per ridare un sostentamento seppure minimo alle coltivazioni delle tribù locali. Secondo i dati diffusi dall’amministrazione di Salamago, il bacino artificiale creato dalla diga ha già aumentato l’incidenza di malattie nelle aree allagate a monte del fiume e con il completamento della costruzione della diga si comincia ad assistere a un’intensificazione della frequenza e della gravità di eventi climatici estremi. Minore disponibilità di acqua significa infatti non solo ridurre le aree coltivabili, ma anche variare l’ecosistema introducendo un lento quanto inesorabile processo di ritiro della foresta pluviale che rende, tra l’altro, le piogge meno abbondanti. Bibala, un membro della comunità Mursi, tristemente ci dice: “Abbiamo goduto di molta acqua alluvionale dal fiume Omo e ne siamo stati felici. Ora l’acqua è sparita e siamo tutti affamati. Dopo ci sarà solo morte”. A cura di Margherita Furlan Editing Francesca Mallozzi Una produzione Cometa Associazione Tratto da: https://revoluzione.unoeditori.com/gli-interessi-dellitalia-nel-grande-inganno-della-diga-piu-grande-dafrica/ ---------------------- Aiutaci ad arrivare a 10mila abbonati al canale YouTube e diventeremo, tutti insieme, il centro di gravità permanente della conoscenza: https://www.youtube.com/user/PandoraTvChannel/join Oppure aiutaci con una donazione: PayPal: http://www.paypal.me/informazionelibera Altri metodi: http://pandoratv.it/sostienici/
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