PTV News Speciale: 101 anni dal genocidio del popolo armeno

Il 24 aprile è il giorno in cui gli Armeni commemorano il genocidio del loro popolo. Le uccisioni cominciarono nella notte tra il 23 e il 24 aprile 1915, quando furono eseguiti i primi arresti tra l’élite armena di Costantinopoli. In un mese più di mille intellettuali, tra cui giornalisti, scrittori, poeti e parlamentari furono deportati verso l’interno dell’Anatolia. Lo sterminio e la deportazione di massa della popolazione cristiana dell’Armenia occidentale furono decisi dal governo dei giovani turchi a causa delle sconfitte subite all’inizio della prima guerra mondiale per opera dell’esercito russo, in cui militavano anche battaglioni di volontari armeni. Dall’inizio del 1915 i giovani armeni maschi furono concentrati in “battaglioni di lavoro” dell’esercito turco e poi uccisi, mentre il resto della popolazione fu deportato verso la regione di Deir ez Zor in Siria. Le marce della morte coinvolsero circa un milione e cinquecentomila persone, massacrate dalle milizie turche o sfinite dalle malattie o dalla fame. Secondo lo storico polacco Raphael Lemkin si è trattato del primo episodio in cui uno stato ha pianificato ed eseguito sistematicamente lo sterminio di un popolo. La Turchia però non ha mai accettato la definizione di genocidio, sostenendo che le uccisioni compiute dall’impero Ottomano furono una risposta all’insurrezione degli armeni e alla necessità di difendere le frontiere. Oggi sono ventidue i Paesi che riconoscono ufficialmente il genocidio, tra cui l’Italia. Stati Uniti e Israele continuano a non usare il termine genocidio per timore di una crisi diplomatica con Ankara. Barack Obama si era espresso a favore del riconoscimento prima di diventare presidente degli Stati Uniti, ma da quando è stato eletto, pur promuovendo la pacificazione tra Turchia e Armenia, ha evitato di usare il termine genocidio. In questo servizio le immagini delle commemorazioni del popolo armeno e delle proteste dinanzi alle ambasciate turche, da Buenos Aires, Yerevan, Beirut, Ottawa, Teheran, Atene, New York, Mosca, Roma, a 101 anni di distanza dallo sterminio del popolo armeno.

Condividi