Trump stracciatore seriale di trattati – parte II – Intervista a Manlio Dinucci

Il presidente Trump ha annunciato il ritiro degli Stati uniti dal Trattato Open Skies (Cieli Aperti). Firmato nel 1992 subito dopo la fine della Guerra fredda ed entrato in vigore nel 2002, esso permette a ciascuno dei 34 Stati-parte di sorvolare i territori degli altri con aerei da ricognizione (non armati), dotati di sensori per la raccolta di dati su forze e attività militari. Ciascuno Stato-parte deve accettare ogni anno un certo numero di sorvoli del proprio territorio ed ha diritto di effettuarne altrettanti sui territori di quelli che hanno compiuto tali sorvoli. In base al Trattato, dal 2002 sono stati effettuati complessivamente oltre 1.500 sorvoli, compresi quelli reciproci fra Stati uniti e Russia. Anche se i satelliti possono oggi fornire informazioni più dettagliate di quelle raccolte dagli aerei, il Trattato mantiene una sua utilità tecnica poiché non tutti gli Stati-parte dispongono di capacità satellitari. Importante resta il significato politico del Trattato, quale atto di distensione. Proprio a questo mira la decisione dell’amministrazione Trump di ritirarsi dal Trattato, con il chiaro scopo di accrescere la tensione con la Russia.

Intervista a Manlio Dinucci a cura di Margherita Furlan

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