Che Guevara – Inchiesta su un mito Le cause del fallimento

Cortesia di Roberto Savio
Questa è la seconda parte della versione originale della lunga inchiesta sul Che Guevara, realizzata nel 1972 e che Roberto Savio finì di montare nei primi mesi del 1973. Il documentario non è mai stato trasmesso. La RAI, dove savio era direttore dei servizi giornalistici per L’America Latina, lo considerò politicamente inopportuno. L’allora direttore dei servizi giornalistici, Willy De Luca, quando finí di visualizzare il montaggio finale disse: “Roberto, questo servizio non fa piacere ai cubani, non fa piacere ai sovietici, non fa piacere agli americani. A chi serve?”
L’inchiesta ci permette di ascoltare persone che non é più possibile intervistare. Molti come Salvador Allende, sono morti poco dopo. Vi è l’unica intervista che ha rilasciato il Segretario Generale del partito Comunista Boliviano, Mario Monje, che non aveva mai risposto agli attacchi ricevuti da parte di Cuba e di Fidel Castro; così come l’unica intervista al contadino che consegnò il Che alle truppe boliviane, e del sergente che l’ha ucciso nella scuola della Higuera dove il Che si trovava ferito.
Il mondo è profondamente cambiato dal 1973, ma le ragioni del Che per cercare di fermare il cammino della coesistenza pacifica, diventano oggi più evidenti. Al di la della razionalità e del realismo del cammino che lo porta a morire in una piccola scuola di un paesino delle Ande Boliviane, non c’è dubbio che stiamo andando verso impressionanti livelli di disuguaglianza sociale ed un sistema finanziario senza controlli.
La visione di questa inchiesta permetterà di vedere alle vittime disposte ad investire più di tre ore per vedere un materiale di bassa qualità un mondo diverso. Un mondo del quale la politica significava idee e visioni, non efficienza amministrativa. Nella quale c’era gente disposta a morire per i suoi ideali. Un mondo nel quale “giustizia sociale” e “solidarietà” erano parte del linguaggio politico, oggi invece eliminati. Un mondo nel quale i cittadini credevano che il cambio fosse possibile, e coloro che lo chiedevano, pensavano che i difensori dello status quo si reggevano solo grazie all’uso delle armi.
Forse alla fine dell’inchiesta scopriremo che dentro di ognuno di noi c’è un piccolo Che…E che la utopia non muore mai, dentro di noi… occorre solo svegliarla.
Riprese filmate di Franco Lazzaretti e di Giorgio Attenni, Antonio Eguino, Aldo Scarpa.
Hanno collaborato: Danilo Baroncini, Dina Nascetti, Empedocle Maffia.
Montaggio di Luciano Benedetti.
Documentario inedito in tre parti realizzato da Roberto Savio (giornalista, corrispondente della RAI per l’America Latina) nel 1972.

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