Il mondo nuovo Pnt 19 – La cosiddetta “memoria dell’acqua” e la medicina del futuro – Jacques Benveniste

Questa ricerca si occupa di ciò che è stato chiamato “memoria dell’acqua”. In primo luogo abbiamo osservato empiricamente che delle alte diluizioni di agenti biologici (cioè, in totale assenza di molecole) influenzano i sistemi biologici in maniera rilevante. Alcuni di questi esperimenti sono stati riprodotti in tre laboratori esterni che sono stati coautori di un articolo sull’argomento (Nature, 1988, 333, 816-818).

Successivamente, esperimenti “in cieco” effettuati con un team esterno hanno dimostrato che l’attività di molecole agoniste altamente diluite è stata annullata da un campo elettromagnetico, che non ha avuto alcun effetto analogo sulle molecole originarie. Successivamente, diverse centinaia di esperimenti hanno confermato la nostra capacità di trasferire all’acqua, utilizzando un amplificatore, l’attività molecolare specifica di oltre 30 sostanze, come agonisti fisiologici e farmacologici, anticorpi (purificati o in tutto il siero), antigeni e persino il segnale specifico di batteri.

Nei nostri esperimenti più recenti, abbiamo registrato in digitale su di un computer (campionando a 44 kHz) specifiche attività biologiche. Quando veniva di nuovo “suonato” all’acqua, al plasma, a specifici organi bersaglio, cellule o ad una reazione antigene-anticorpo, il segnale registrato induceva un effetto caratteristico della sostanza originale.

Questi risultati suggeriscono fortemente la natura elettromagnetica dei segnali molecolari, finora sconosciuta. Questo segnale, che è “memorizzato” e quindi trasportato dall’acqua, molto probabilmente consente la trasmissione in vivo di specifiche informazioni molecolari. Recentemente abbiamo ottenuto prove dirette del ruolo chiave dell’acqua nella trasmissione del segnale molecolare, sia alla concentrazione normale sia ad alta diluizione.

Nella peggiore delle ipotesi, questi progressi indicano la realtà del fenomeno ad alta diluizione e consentono la trasmissione e il rilevamento a distanza di qualsiasi attività molecolare normale o patologica.
Nella migliore delle ipotesi, potrebbero cambiare profondamente la biologia e la medicina.

L’intervento di Jacques Benveniste, invitato all’Università di Cambridge nel 1999 dal Premio Nobel per la Fisica Brian Josephson.

Traduzione di Riccardo Radici e Anna Quatraro.

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