PTV News 27 ottobre 2015 – Siria: la fabbrica del falso, tra veline e passacarte

La crisi dei migranti siriani? Colpa dei raid aerei di Mosca. Parte dal New York Times l’ultima bordata propagandistica del Dipartimento di Stato. E viene ripresa in serie da tutti i media occidentali. In un miscuglio di notizie non verificate, provenienti da fonti non attendibili e date in modo confuso. Il successo è assicurato.
Si parte dai 48mila migranti sbarcati in Grecia negli ultimi cinque giorni. Senza dire però che è una piccola parte di quei 5 milioni di profughi che avevano già lasciato la Siria ben prima dell’intervento russo.
I raid di mosca però sarebbero all’origine della fuga di circa 130mila sfollati da Hama, Idlib e Aleppo, secondo un fantomatico Forum di Ong internazionali con sede in Turchia. Foru che non ha neanche lo straccio di un sito internet. L’Ansa afferma di avere ricevuto un comunicato via mail dal Forum. Comunicato preso per oro colato senza la minima verifica anche da Repubblica.
Che cita anche l’Ondus, cioè l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria. Che dà la notizia dell’esecuzione da parte dell’ISIS di tre uomini a Palmira. L’Ondus ha sede a Conventry, in Inglhilterra, in un bilocale malandato. Suo unico membro è Rami Abdul Rahman, un sunnita che si spaccia per avvocato fuggito dalla Siria nel 2000 e che vivacchia con un negozio di abbigliamento. Pur essendo la creatura di un solo uomo, l’Osservatorio ha fornito dal 2006 agli analisti del Pentagono e alla CIA i dati sulle vittime del conflitto in Siria, sui quali gli Stati Uniti hanno basato le loro strategie. E’ servito a denunciare al mondo intero i crimini di Assad. E a Repubblica lo citano ancora oggi. Ma non sanno che nel 2013 proprio il New York Times ha svelato che Rami Abdul Rahman è un impostore, un piccolo propagandista pagato dall’EU, tra gli altri.
Il che non impedisce sempre al NYT oggi di accusare Mosca di aver causato vittime tra i civili in Siria. Accuse basate su un comunicato di Human Rights Watch. L’ONG vicina al Dipartimento di Stato, finanziata da George Soros con 100 milioni di dollari.
Fin qui tutte notizie smentite da Mosca, che ha reso noto di avere colpito 94 obbiettivi “terroristici” in territorio siriano nelle ultime 24 ore, un record dall’inizio delle operazioni militari, il 30 settembre scorso.
Un’altra notizia – vera – in chiusura. Un colpo di mortaio tirato dai ribelli moderati – quelli finanziati dagli Stati Uniti – ha colpito la Chiesa di San Francesco ad Aleppo. E’ esploso all’esterno, lasciando a terra sette feriti. Per il vescovo Georges Abou Khazen “Se la granata fosse esplosa all’interno sarebbe stata una strage”.

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