Guido Grossi: “Ci riprendiamo la nostra libertà”
Intervista a Guido Grossi.
L’emergenza sanitaria in corso ha prodotto un impatto eccezionalmente grave sull’attività economica italiana. La salvaguardia del nostro tessuto produttivo, già messo a dura prova dalle politiche europee di austerità inflitte fino ad oggi, può essere perseguita solo con l’attuazione di misure economiche di contrasto effettivo e tempestivo al crollo della produzione e della domanda in corso. La mancanza di coordinamento a livello europeo dell’emergenza sanitaria ribadisce, qualora ve ne fosse stato bisogno, la necessità politica per gli Stati di governare in via autonoma le condizioni di emergenza: quella economica, ma anche quella sociale ed ambientale. Pertanto, nel più breve tempo possibile, occorre attuare un Piano di Emergenza Nazionale che sia in grado non solo di rimettere in moto il Paese, ma di avviarlo su una nuova strada, in cui le potenzialità dell’economia reale non siano più represse dagli angusti vincoli finanziari, da sempre presenti a livello comunitario. Come? Un’adeguata gestione del nostro ingente risparmio finanziario, pari a circa il doppio del debito pubblico, consentirebbe da un lato di proteggere entrambi dall’instabilità finanziaria e dalla normativa del bail-in che mette a rischio i depositi, dall’altro lato di sostenere la crescita dei redditi e delle attività produttive che creino lavoro. Insomma, bisogna fare quel che è necessario, partendo dai bisogni del popolo e non dalle risorse monetarie, perché ormai tutti i cittadini hanno ben compreso che la moneta può essere creata senza limiti dal sistema bancario, ma che ciò viene fatto solo quando serve a stabilizzare o finanziare i mercati, ma non quando serve a salvaguardare la vita e la dignità delle persone.